domenica 16 ottobre 2011

L’ultima porta del cielo


Il mondo è pienodi persone a pezzi. Stecche, ingessature, medicine miracolose non curano icuori infranti, le menti ferite, gli spiriti lacerati.
In quel periodo, Micky Bellsong aveva scelto difarsi curare dal sole e la California meridionale di fine agosto era unfarmacista a cui quella medicina non scarseggiava.
Il martedì pomeriggio, indossando un bikini e conla pelle protetta dall'olio solare, Micky si accomodò in una sedia a sdraionello spiazzo posteriore della roulotte di sua zia Geneva. Il telo di nylondella sdraio era di una nauseante tonalità di verde, sprofondava al centro e lastruttura di alluminio cigolava come se fosse molto più vecchia di Micky, cheaveva solo ventotto anni ma che a volte si sentiva già decrepita.

Dean Koontz, Incipit de "L'ultima porta del cielo"




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